Instagram: bozzetto pubblicato su

ho visto quel tramonto e sentito quell'aria fresca, densa, densa come il caldo, ma fredda come il mare d'estate, profumata di salsedine, ero con te, ora sono senza, ma il paesaggio è uguale; quando eri con me già non c'eri ed era la mia immaginazione a portarti lì, ora sono qui e il sole tramonta come una rosa nel cielo, poi risale come un rosso bocciolo, e non chiede niente, solo da', così dall'origine della terra, e continua, nonostante le nostre cazzate.

chiunque può trovarsi bene con chiunque, ma noi non vogliamo, vogliamo stare male, orgogliosamente male, questa è la verità. no, potevamo stare bene insieme, ma andiamo ancora a cercare.
Ho cercato di fare il volontario, anche il salariato e anche il solitario, il san bernardo, il prete, il donnaiolo, il codardo, ho cercato di fare tutto e mi trovo ora, davanti a una tazza di caffè. Ma poi l'ego mi ha detto, cosa lo fai a fare?
Non volevo fare niente di tutto questo, volevo solo scrivere.

Ogni volta che sto per uscire mi sembra di aver dimenticato qualcosa: il portafoglio, le chiavi, le scarpe giuste, ma poi si scopre la dimenticanza: il cuore.
Migliaia di ragazzine corrono con una mappa in mano, vestiti neri, aderenti sul culo: troppo facile essere belle così, per merito di qualcun altro.
Mi chiedo dove siano finiti quegli schizofrenici dei miei amici; e dove finiscono quelli che mi chiedono indicazioni, quelli con cui bevo caffè al bar, dove finiscono loro, e loro dove mi mandano. E' un inferno: l'inferno sono gli altri, diceva Sartre. Ma sono sicuro che non aveva ragione. E come biasimarli, cazzo, con le loro sfortune , e la cazzo di situazione in cui erano nati, e le cazzo di giornate vuote, e le cazzo di scommesse; ora tocca solo a me finire il lavoro, per il verso giusto, mi tocca scommetere, puntare bene, e puntare lungo.

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