Storia vera: la mia vita
Conservo nella mente le uniche immagini che mi tengono in vita. Le immagini e le parole sono troppe. Ne scelgo alcune. Quando nella mia mente fa giorno -l'orario che sia fuori non importa- esco a cercare. Cosa? Non lo so, lavoro, amici, suppongo. Che sia notte o giorno, dicevo, o qualunque tempo atmosferico, se il cervello è acceso esco di casa. La casa mi opprime anche il cervello perchè è fatta di mattoni, rossi, spessi, cotto toscano credo. Abito in toscana del resto, non mia regione d'origine. Casa non mia naturalmente. Non siamo forse tutti sfitti e provvisori nella vita? Più tardi vado al bar. Sono venti anni che mi fai un caffè, grazie. Su presto, tutti mi sfrecciano intorno, siamo tutti in ritardo. Io, per me, in ritardo sul nulla; per il nulla. Non ti vedo. A volte non vedo nessuno che susciti qualcosa di bello, di interno, o anche minimo interesse. Poi penso di fare un colpo di stato, entrare in un ufficio o in una redazione... Poi mi metto a pensare...